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Frazione di Dres

Provenendo da Cles si scendeva nella vallecola del Rio Dres e scavalcando il corso d’acqua, si poteva risalire fino al paese spingendosi verso la Val di Sole, attraversando il Faè, aggirando la forra di Mostizzolo e raggiungendo Ponte Stori dove si poteva finalmente oltrepassare il Noce nel punto più favorevole.
Dres presidia questo importante itinerario proprio nel punto di risalita dalla ripidissima vallecola, rappresentando quindi un punto di sosta e di ristoro soprattutto per il bestiame da tiro.

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Sono molto spiccate le attitudini della zona alla visuale, infatti la vallecola del Rio Dres rappresentava un limite fisico di protezione del territorio che andava non solo presidiato, ma anche tenuto in contatto con il castello che da Dres è sempre ben visibile. La forma dell’abitato è evidentemente lineare e si sviluppa proprio in relazione alla viabilità. Il primo edificio che si incontrava nel medioevo, risalendo dalla strada tuttora visibile, era la chiesetta di San Tommaso, stranamente defilata rispetto al paese che trova un leggero accentramento solo in prossimità della fontana. A Dres vi sono edifici antichi che sanno coniugare caratteristiche architettoniche raffinate ad un diffuso tenore rurale, non mancano i dettagli decorativi come nemmeno le strutture lignee rustiche. Alcuni edifici sono veramente di alta qualità e si affacciano sull’antica via centrale che la realizzazione di Via Marconi ha ridotto, fortunatamente, a solo carattere interno. D’altronde Dres non sarebbe stata in grado di assorbire il traffico veicolare moderno ed è rimasta così un gradevolissimo centro agricolo che conserva intatti i rapporti con la morbida campagna sottostante e con la selva del Faè fino al Santo Crocifisso.

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