Posta di fronte alla casa canonica di Cles è addossata e pertinente ad un edificio privato per gran parte della fiancata destra della navata. Venne costruita nel 1878 sotto l’operato del decano di Cles Francesco Candotti (1849-1878) e ricorda la dedicazione di un’altra chiesa che si trovava presso l’antico ospedale del paese e che, officiata dalla Confraternita di San Rocco a partire dal 1756, fu distrutta in un disastroso rogo nel 1824.
La chiesa sussidiaria dedicata al santo pellegrino e taumaturgo francese Rocco di Montpellier, universalmente noto come san Rocco, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e patrono di numerose località, si presenta agli occhi del visitatore con uno stile decisamente neoclassico. La facciata è ritmata dall’emergenza del corpo dell’atrio, caratterizzato da un fronte timpanato, aperto da un portale lapideo architravato elevato rispetto alla superficie stradale da due gradini. Sovrastato da una fascia modanata che prosegue lungo le pareti esterne dell’edificio è sormontato, poco sopra la decorazione, da una lunetta cieca affrescata da Carlo Bonacina nel 1961. Il corpo della navata presenta, lungo il prospetto settentrionale esterno, una seconda cornice modanata all’altezza della trabeazione del fronte dell’atrio sotto la quale si apre una seconda finestra lunettata cieca. Elementi, questi, che concorrono tutti alla definizione plastica di gusto neorinascimentale del prospetto della chiesa. Il campanile a torretta, che si sviluppa dall’incontro delle falde di copertura del corpo dell’atrio, è dato da un fusto quadrangolare in legno con monofore a tutto sesto in ciascun lato e la cuspide è coronata da una sfera con croce apicale.