Monte Peller, Vergondola, Boiara e fioritura del Peller

A seconda dell'uso, che comporta ripercussioni in termini di differenziazioni floristiche, esse si distinguono in pascoli, prati da sfalcio e prati-pascoli. I prati appartengono comunque a due grandi categorie: si distinguono praterie primarie e praterie secondarie. Le praterie primarie sono poste al di sopra del limite altitudinale superiore della vegetazione legnosa, e si sono originate a seguito di processi naturali (fattore fondamentale è che a queste quote non cresce il bosco e quindi, dove ci sono le condizioni adatte, si sviluppa la prateria). Tali zone sono rappresentate dalle parti sommitali del Monte Peller e del Pian della Nana, che sono popolate da molte specie animali, dal Camoscio alla Coturnice, dai gracchi all'aquila reale, ma anche da specie meno conosciute quali il Culbianco, il Sordone e lo Spioncello. Le praterie secondarie sono diffuse a quote inferiori e, a differenza delle praterie primarie, derivano dalla distruzione di vegetazioni maggiormente strutturate quali boschi e arbusteti, avvenute in varie epoche storiche. Esempi di questo tipo si ritrovano ad esempio presso la Boiara, la Vergondola, il Malghetto di Tuenno e di Tassullo, ma anche la vasta area pascolata tra la Malga Clesera e la Culmei è di origine antropica, quindi è stata oggetto di vasti disboscamenti; lo dimostra il fatto che attualmente è in corso un processo spontaneo di ricolonizzazione da parte della vegetazione arborea (soprattutto abete rosso e larice, preceduti spesso da latifoglie pioniere come betulle e salici). All’interno delle praterie secondarie si riproducono alcuni uccelli particolarmente protetti perché ormai diventati rari a livello europeo, tra cui l’Averla piccola. Le praterie secondarie, quando non vengono concimate troppo, sono luoghi preferenziali per lo sviluppo di molte specie di orchidee, alcune delle quali vivono solo in questi ambienti.