Popolamento antico Cles e Mechel

Entrambe le località si connotano come aree santuariali di grande e prolungato richiamo, utilizzate con ogni probabilità da più centri non solo delle immediate vicinanze. Le prime tracce di insediamenti abitativi certi nel territorio comunale risalgono però all’età del Ferro e sono localizzate a est di Mechel, fra la strada di Marvèn e la SP73, e a Cles sulle pendici occidentali del Dos di Pez, in un’area compresa tra l’oratorio di San Rocco e la chiesa di Santa Maria Assunta. I villaggi si trovavano presso le sponde di una vasta area lacustre situata fra Cles e Tuenno. Se per l’insediamento di Mechel al momento la datazione del materiale conferma una frequentazione limitata alla seconda età del Ferro, per il nucleo di Cles si ha una continuità abitativa che va almeno dalla prima età del Ferro alla tarda età romana, come dimostrano gli scavi effettuati nelle aree dell’Oratorio di San Rocco, della Biblioteca e della Chiesa di S. Maria Assunta. Tale prolungata frequentazione, osservata anche nei due importanti santuari dei Campi Neri e di Valemporga, conferma per la Val di Non una transizione priva di traumi dalla protostoria alla romanità, secondo un passaggio graduale ed un’assimilazione dei nuovi modelli di vita che si integrano nella tradizione locale. Con la progressiva diffusione del credo cristiano, i santuari di Valemporga e dei Campi Neri vengono abbandonati. I nuovi luoghi di culto si avvicinano ai fedeli con l’edificazione della chiesa di S. Vigilio nel quartiere di Pez e successivamente di un luogo di culto a Maiano. Per la prima volta dopo tanti secoli, la configurazione che vedeva opposti, separati da un lago o comunque da un’area umida, santuario e abitato, cede il posto ad una nuova forma urbanistica con un importante avvicinamento della sfera religiosa alla realtà insediativa.