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Descrizione

Una panchina affacciata sul lago, lo scorrere dell'acqua della fontana storica della piazzetta e la romantica chiesa adiacente rendono questo luogo magico e caro a molti clesiani. 
Potessero le pietre di quel luogo parlare, quanti segreti, proposte e storie rivelerebbero?
 
Maiano Chiesetta 07 8167
Belvedere Mainao 3 Cles Foto
Maiano Chiesetta 23 6859
Belvedere Maiano 2 Cles Foto
Fauna Cles Foto Luigi Marchesi 2
Fauna Cles Foto Luigi Marchesi 3
Fauna Cles Foto Luigi Marchesi 6
Fauna Cles Foto Luigi Marchesi 10
 
La frazione di Maiano si trova su antichi depositi di sabbie, ciotoli e altro materiale, trasportato soprattutto dall’ultimo grande ghiacciaio, che circa 20 mila anni fa scorreva lentamente verso sud-sudovest modellando la vallata.
I primi uomini, attratti dalla favorevole posizione del luogo, hanno provveduto a disboscare e dissodare i terreni, ora coltivati quasi interamente a meleto, ad eccezione di alcuni vigneti esistenti sotto Maiano e di quelli, più recenti, dislocati attorno al Castello di Cles. Questi meleti, anche se gestiti in modo intensivo, sono luoghi ideali per la vita di decine di specie di uccelli, che li utilizzano, nei vari periodi dell’anno, per la riproduzione e lo svernamento. Tra le specie nidificanti più abbondanti vi sono il Merlo e il Tordo, due uccelli con abitudini abbastanza simili che si ritrovano, in questi meleti, con densità molto elevate.
 
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Entrambi sono migratori, anche se i loro percorsi migratori non sono proprio “classici”; comunque possono svernare fino a zone poste in Nord Africa. Nel mese di marzo i maschi cominciano a cantare, allo scopo di difendere il proprio territorio dagli altri maschi e , nel primo periodo, per attirare le femmine; sembra che i canti emessi in orario notturno siano rivolti soprattutto a intercettare le femmine che “passano” durante il volo migratorio, che avviene appunto di notte. Il canto del Tordo è particolarmente conosciuto e apprezzato per il suo timbro e per le innumerevoli variazioni, frutto anche di imitazioni di altre specie. Il nido viene realizzato sui meleti, ed è facile distinguere quello del merlo da quello del tordo, grazie al fatto che quest’ultimo lo smalta internamente con un fine strato di fango. All’inizio di aprile avviene la deposizione delle uova (in genere 3-5), che vengono covate per circa 14 giorni; più o meno lo stesso tempo occorre ai nuovi nati per raggiungere l’involo. Durante il periodo dell’allevamento i giovani sono nutriti quasi esclusivamente con lombrichi, mentre è in genere da novembre a febbraio che i frutti costituiscono una fetta importante della dieta di questi due uccelli. Quelli lasciati sugli alberi o sul terreno, ben dopo la raccolta, attraggono stormi di uccelli (non soltanto merli e tordi, ma anche cesene, tordi sasselli, fringuelli); gli uccelli generalmente preferiscono i frutti ben maturi e appassiti, mangiati sia a terra, come ad esempio fanno più spesso i Tordi e i Merli, mentre altri li beccano quasi esclusivamente dai rami, come le Cince, in generale, e la Capinera. La grande abbondanza di uccelli passeriformi attrae molti rapaci che se ne nutrono, tra cui la Poiana, l’Astore e il Nibbio bruno

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