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Luigi de Campi

Luigi de Campi, giurista di formazione – ma con grandi conoscenze in campo storico e archeologico – fu un politico attivo nella tutela dei monumenti. È ricordato anche per le sue ricerche archeologiche a Cles, in località Campi Neri, e a Mechel, in località Valemporga.
Personalità eclettica, dai molteplici interessi, dall’archeologia all’attività politica, sia come conservatore della imperial Regia Commissione Centrale per la conservazione dei monumenti di Vienna, sia come deputato alla Dieta provinciale del Tirolo e al Parlamento dell’Impero.

Luigi De Campi

Nacque a Cles il 9 gennaio del 1846. Il padre Giuseppe de Campi di Monte Santo era un nobile proprietario terriero di Cles, la madre Catterina Dal Lago.
De Campi studiò legge nelle università di Innsbruck e Graz.
Gli studi giuridici lo portarono nel 1889 ad essere eletto deputato alla Dieta provinciale del Tirolo. Due anni dopo viene eletto deputato al Parlamento dell’Impero nelle fila del partito liberale dove si occupa di leggi tributarie, dazi e perequazione fondiaria. Presenta inoltre un disegno di legge sulla tutela dei monumenti. Luigi de Campi si occupò della valorizzazione del patrimonio storico culturale del Tirolo italiano e soprattutto di Cles: importanti sono i suoi scritti di archeologia, in particolari sui rinvenimenti in località Valemporga a Mechel e presso i Campi Neri a Cles.

Fu uno dei primi studiosi a capire l’importanza del ritrovamento della Tavola Clesiana, il 29 aprile 1869 presso i Campi Neri di Cles. Nel 1878 venne nominato membro ordinario nel Verein des Tirolischen Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. Molti dei suoi scritti di storia e archeologia vennero pubblicati nelle riviste di settore come Archivio Trentino e Bullettino di Paletnologia Italiana. Nel 1894 venne nominato conservatore per l’archeologia per i distretti trentini di Borgo, Cavalese, Cles e Primiero, carica mantenuta fino al 1906; venne nominato conservatore anche della città di Trento per i monumenti storico – artistici, fu inoltre membro fondatore del K.K. Oesterreichisches Archaeologisches Institut in Wien. Nel 1872 si era sposato con Maria Goeth e rimasto vedovo (nel 1908) si risposò con la baronessa Constance Swaine, figlia del Colonnello Sir Swaine, addetto militare della Gran Bretagna a Berlino. 

Visse tra Cles e Riva del Garda, dove acquistò una vasta proprietà lungo il lago. A Cles ristrutturò Maso San Vito, già di proprietà del padre, dove dipinse sulle pareti della sala da pranzo una serie di vedute di castelli del Trentino. Nel 1915, dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si trasferì a Losanna, dove morì nel 1917. Nel 1920 la salma venne tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di Cles. 

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